Possibile che fino ad oggi mi sia sfuggito di segnalarvi uno tra i pezzi di design per bambini – ma non viene più considerato come rivolto a loro – più famosi e senza tempo che ci siano?
Guardo tra i post e la risposta è si, accidenti recupero subito!
Vi presento oggi i 16 Animali di Enzo Mari, una tra le firme che maggiormente ha contribuito alla diffusione ed affermazione del design “Made in Italy” intorno alla metà del ‘900 e che tanto si è dedicato/ispirato alla realtà dei bambini.
Un giorno, dunque, mi faccio venire la folle idea di realizzare un puzzle con 16 animali, tutti diversi e riconoscibili a prima vista – elefante ,ippopotamo, serpente, orso, giraffa, rinoceronte – che s’incastrino perfettamente l’uno con l’altro. Un progetto, come mi capita sempre, molto lungo e complicato .…. Parto da una lastra di legno intera, con l’obiettivo che le sagome degli animali si possano separare con una sega. La scatola che li contiene è di circa 30 x 40 cm , lo spessore degli animali 3 cm, cosi possono stare in piedi, essere disposti in modi divertenti e inaspettati, e diventare gli attori di una commedia dell’arte, il cui regista è il bambino.
ENZO MARI, 25 modi per piantare un chiodo, ediz. Mondadori, Milano, marzo 2011, 1a ediz. pag. 36
Progettato nel 1957, l’azienda Danese la mette in produzione nel 1960.
Oggi vengono prodotti in edizione limitata, solo 300 pezzi all’anno su legno di rovere, al costo di 362€.
Se l’idea di un oggetto di design per bambini senza tempo vi piace, se cercate un giocattolo da regalare per oggi e conservare per domani vi suggerisco di leggere anche il post di Maternity Leave, in cui trovate una serie di segnalazioni molte interessanti, tra cui le nostre 😉
Ella Mo' says
Tra Mari e Munari la gara è dura. A parte tutto quello che hanno realizzato per i bambini, ho letto quasi tutti i loro libri e sono stati fonte di ispirazione per me. Grazie delle segnalazioni sempre cosi belle e utili, per me che sono una vera appassionata del mondo bimbo!
akari says
Grazie Ella Mo’ Hai proprio ragione 🙂
Munari lo adoro, forse più di Mari, ne ho segnalato alcuni libri ed ho già un altro post in mente su di lui 😉