Come forse sapete mi sono appena trasferita da Roma, Italia a Vancouver, Canada, da neanche una settimana per essere precisi!
Di cose da raccontare e condividere relative al trasferimento e alla preparazione ne ho davvero tante.
Oggi vi racconto di come ho portato il nostro gatto Zenzero qui, in canada.
Ebbene si il nostro gatto ha volato per più di 14 ore.
E poiché quando le cercavo non ho trovato molte informazioni relative ad un viaggio così lungo con un gatto credo possa utile raccontare la mia esperienza, anche se forse è un po’ lunga.
Premessa: Abbiamo preso questo gattino rosso un anno e mezzo fa, lo avevano trovato per strada, non aveva neanche 2 mesi. Ce ne siamo innamorati subito, lo abbiamo portato immediatamente dal veterinario, dato le cure necessarie, vaccinato e nutrito con gli alimenti migliori.
E Zenzero, questo il nome scelto, è subito diventato parte della nostra famiglia, Alessandro dice che è come un fratellino e lo coccola e ci gioca, Gaia lo rappresenta in tutti i suoi disegni.
Poi è arrivata la decisione di accettare un nuovo lavoro e trasferire tutta la famiglia a Vancouver. E Zenzero? Non potevamo pensare di lasciarlo a Roma!
Per prima cosa ho verificato che il Canada accettasse i gatti domestici e non dovesse passare la quarantena – se fosse stata necessaria avevamo deciso per la sua tranquillità che non lo avremmo portato con noi -. Per fortuna il canada è un paese molto accogliente, non solo con gli esseri umani ma anche con i gatti e l’unica richiesta è l’antirabbica. Mi sono quindi recata dal nostro veterinario di fiducia e oltre l’antirabbica abbiamo messo anche il microchip a Zenzero, nonostante non fosse richiesto ci è sembrato opportuno anche in vista di un futuro rientro in patria.
Il secondo step è stato fare il passaporto europeo, anche questo non necessario per entrare in canada ma non si sa mai e meglio avere cose in più che cose in meno.
Ed ecco la parte difficile e che più mi preoccupava: Come far volare il gatto? Viaggio in stiva o in cabina? Avrebbe retto 14 ore di volo più tutti i trasbordi? Qualcuno aveva avuto esperienze simili?
Ho cercato in rete, ho chiesto in giro ma non ho trovato molto, tante esperienze di cani, ma poche di gatti, magari in nave in auto treno ma aereo nulla! Neanche il veterinario conosceva storie simili. Ero preoccupata per un viaggio così lungo chiuso dentro un trasportino, quando Zenzero viaggia in auto non è che la cosa lo faccia impazzire e un poco dorme un poco miagola, soprattutto se ci sono curve.
Ho deciso che non avrebbe viaggiato in stiva, volevo che stesse insieme a noi, per rassicurarlo e controllarlo, e quindi opzione viaggio in cabina, ma come funziona?
Mi sono informata tramite la compagnia aerea con cui avremmo volato, ci sono pochissimi posti disponibili per gli animali in cabina e biosgna prenotarli per tempo, inoltre il trasportino deve rispondere a determinate misure.
Ho acquistato un trasportino morbido che rientrasse nelle misure richieste (a dire il vero è più alta di 3 centimetri, ma essendo morbida si può schiacciare e non mi hanno fatto problemi).
Dopo aver acquistato il biglietto per noi ho potuto fare la richiesta per il viaggio in cabina del nostro gatto, che dopo poco è stato approvato.
Tuttavia la conferma definitiva viene data solamente il giorno stesso del volo, al check-in devono controllare che il gatto sia sveglio, possa muoversi nel trasportino e che ovviamente tutta la documentazione sia regolare.
Cosa molto importante poi è che non più di una settimana prima del giorno della partenza bisogna fare un certificato di buona salute per l’espatrio dell’animale che consiste in una visita dal veterinario, pagamento di un bollettino ASL, e certificato della ASL veterinaria.
Arrivato il giorno della partenza con tanta emozione e tutti documenti pronti ci siamo recati in aeroporto. Per far viaggiare Zenzero in cabina abbiamo pagato un costo extra, di cui eravamo già a conoscenza. Al check-in hanno controllato brevemente il trasportino, fatto i complimenti al nostro gatto rosso tranquillo e pacioso nel suo trasportino e ci siamo diretti al controllo bagagli. Li avrebbero voluto che prendessi Zenzero in braccio levandolo dal trasportino perché – giustamente – non poteva passare sotto i raggi X. Ma gli ho chiesto se esisteva un altro modo perché se lo avessi tirato fuori o avrebbe tentato di scappare graffiandomi o se fosse rimasto calmo e tranquillo avrei comunque avuto enormi difficoltà a rimetterlo dentro!
Il controllo sicurezza ha trovato un altro modo e gliene sono davvero grata 🙂
Siamo così finalmente saliti sul primo aereo: Roma -Amsterdam, 2 ore, Zenzero ha dormito. 2 ore di transfer e siamo saliti sul volo Amsterdam – Vancouver, 9 ore e mezza. Zenzero non ha miagolato MAI, ha dormicchiato, si è stiracchiato, gli abbiamo fatto qualche grattino, gli ho dato da bere un poco di acqua. Io e i bambini gli abbiamo parlato e rassicurato per tutto il viaggio. Lui è stato sempre tranquillo.
Fino alla fase di atterraggio. Il pilota ha preso diversi – orribili – vuoti d’aria e il gatto come noi ne ha sofferto, miagolii, pipì e… puzzolentissima cacca, fortuna che eravamo proprio alla fine del viaggio (e oculatamente avevo sistemato delle traversine usa e getta sul fondo del trasportino).
Quando siamo atterrati è tornato tranquillo (spaventato?) e silenzioso. Ancora coccolini grattini e parole rassicuranti (dopo aver ripulito come possibile il trasportino).
Finalmente siamo giunti nella nostra nuova casa a Vancouver, la lettiera era già pronta con le ciotole per acqua e croccantini, salviette imbevute di ormoni gattosi e rassicuranti sono state passate su alcune superficie per far sentire Zenzero più a suo agio.
E dopo poche ore lui era già ad esplorare curioso per tutta casa. La nostra nuova casa di Vancouver.
Questo post è offerto da Purina #ascuoladipetcare
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