Non so se succede anche a voi ma quando succede a me mi sento veramente in colpa. Parlo di quando mi capita di rivedere ogni tanto le foto dei miei bambini quando erano neonati e di avere difficoltà a ricordare di quale dei due figli si tratti. Lo so, è assurdo forse ma non riesco proprio a riprodurre nella mia testa la loro immagine di qualche anno fa. Spero che questo non faccia di me una cattiva madre ma solo una mamma con poca memoria fisionomica 😉
Ma le emozioni no! Quelle incredibilmente non le scordo mai. Non solo le ricordo tutte come fossero accadute ieri ma se ritorno con la mente a certi momenti emozionanti della mia vita, mi torna ancora la pelle d’oca…anche a distanza di moli anni.
Ed è per questo che ricordo benissimo le mie prime volte con i figli. Le mamme e i papà conoscono bene le prime volte e sappiamo che sono tantissime…anzi, quasi tutto con un bambino è una prima volta: il primo pianto, la prima pappa, la prima parola, la prima frase compiuta, il primo giorno di scuola, il primo sport, la prima caduta, il primo dentino…!
Io ricordo in particolare tre prime volte che, ora che ci ripenso perchè ne sto scrivendo, mi fanno appunto tornare la pelle d’oca e i lacrimoni…di gioia ovviamente 🙂
Entrambi i ricordi sono legati al primo figlio, perchè anche se il secondo ha anche lui tutte le sue prime volte ovviamente….per il genitore in realtà sono esperienze già vissute.
I primi passi
Il mio primogenito, precoce in tutto, ha mosso i suoi primi passi verso i 10 mesi.
Ancora ricordo. Eravamo in salotto. Io sbrigavo alcune faccende. Lui, come aveva fatto nelle ultime settimane, si spostava appoggiandosi dove poteva. Passava dal divano, alla sedia, appoggiandosi sul tavolo o su un mobile. Al massimo aveva un’autonomia di 3 passi tra un appoggio e un altro.
All’improvviso – ed è questo che mi fece impressione….che accade tutto in un secondo – si staccò e venne verso di me che ero in cucina. per raggiungermi fece almeno 15-20 passi, senza traballare e senza appoggiarsi. Sembrava che sapesse camminare da sempre….che l’essersi appoggiato fino a qual momento, fosse stato solo una recita. Non credevo ai miei occhi. Passare da 3 passi al non appoggiarsi mai più mi lasciò letteralmente di sasso. Eh si, perchè poi da quel momento non si è mai più appoggiato, non si è mai piu fermato…anzi ha iniziato rapidamente a correre ed arrampicarsi ovunque. Ricordo che mi commossi perchè fu il primo vero segno che stava crescendo e diventando autonomo 🙂
La prima parola
Anche nel linguaggio fu precoce. Al di là dei vari “ba” “na” “tatta” “a” e tutte le sillabe che tutti i bambini dicono all’inizio, fu a sei mesi esatti che mio figlio disse la prima parola completa e “consapevole”. Ovviamente la parola fu “mamma”…anche per questo ancora oggi mi commuovo ^__^ Lui stava giocando, sempre in salotto, io sempre in cucina. Lui a un certo punto smette di giocare, alza lo sguardo e guardandomi negli occhi dice: “mamma”. Io, con un sorriso che più grande non si poteva, prima lo abbraccio, poi corro da mio marito che era sotto la doccia e gli racconto cosa era successo. Lui non mi ha creduto. per lui era troppo presto e sicuramente casuale. Un po’ ci sono rimasta male di questo suo pensiero ma questo mi ha fatto anche sentire l’esperienza della prima parola come un momento unico tra me e mio figlio 🙂
La prima poppata
Io sono una sostenitrice dell’allattamento al seno o almeno lo ero e in modo forse fin troppo categorico. Non concepivo altro modo di nutrire un figlio. Anche perchè forse ricevevo le standing ovation dei pediatri ogni volta che portavo a pesare mio figlio che cresceva 500 gr a settimana….un’enormità. E il bello è che ho un seno piccolo, che non perdevo mai una goccia di latte e che mio figlio si attaccava per soli 10 minuti e da un solo seno a poppata, a differenza delle mie amiche che tenevano i figli 15 minuti per ogni seno per un totale di mezz’ora per ogni poppata. E i pediatri mi dicevano: “signora ma lei ha il burro, non il latte”.
Insomma ero molto fiera di me e vedere crescere tanto bene mio figlio mi dava una gioia infinita.
Dopo 3 mesi ho iniziato ad avere ragadi e mastiti contemporaneamente. Per chi di voi le ha avute sa bene di cosa parlo. Continuo a dire che il dolore che si prova durante il parto non è nulla in confronto al dolore che si prova nell’allattare un bambino quando hai il seno ridotto in quel modo.
Ma io non demordevo. Allattavo e piangevo e urlavo dal dolore ad ogni poppata. Mia madre, ricordo, era arrabbiata con me. Non ce la faceva più a vedermi in quello stato di sofferenza e cercava di convincermi ad iniziare con il latte artificiale.
Continuavo a rifiutarmi fino a quando un giorno svenni fisicamente dal dolore. Forse stavo esagerando, forse mio figlio sarebbe cresciuto anche con il latte artificiale. E a soli 4 mesi iniziai a dargli il biberon, che lui accettò di buon grado devo dire.
Utilizzavo i biberon della Avent…e cosi è stato anche per il secondo figlio. Erano comodi, avevano la tettarella regolabile in 3 posizioni di flusso di latte, a seconda dell’età del neonato…ma soprattutto aveva molti accessori compatibili con ogni misura di biberon…dai tappi al tiralatte. Insomma un prodotto che mi ha sempre soddisfatto e che ho sempre consigliato alle amiche.
Mi sono collegata con il discorso delle “prime volte” agli Avent per presentarvi anche un nuovo prodotto e un concorso ad esso collegato che già so che sarebbe la felicità di molte mamme 🙂
Il concorso
Sto parlando dell’ultimo biberon nato in casa Avent, che la stessa azienda definisce il loro miglior prodotto mai realizzato, il più innovativo ed avanzato, ideale per le mamme che allattano anche al seno. Un biberon che ha dimostrato che 9 bambini su 10 accettano volentieri la tettarella….cosa di solito difficile per chi viene allattato al seno!
Ed è proprio Avent a lanciare il concorso “Vinci una tata per un anno”
Si può partecipare on line, sia dalla pagina facebook di Philip Avent che dal sito vinciunatata.
E’ un gioco online che da la possibilità di vincere, ogni giorno, 3 biberon Avent.
Tutti i partecipanti inoltre riceveranno un buono sconto e potranno partecipare all’estrazione finale “un anno di tata” (valore 8000 €).
Tutte le informazioni, le modalità di partecipazione e il regolamento li trovate ai link appena indicati.
Le tate sono preziosissime, soprattutto per le mamme che lavorano o per le mamme che hanno bisogno di un po’ di relax. Incrocio quindi le dita per ognuna di voi…e un po’ anche per me 😉
E ora sono proprio curiosa di leggere il post di Mestiere di mamma che tra pochissimi giorni ci racconterà le “sue prime volte”
[Questo è un post sponsorizzato]
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