Siamo state invitate a scoprire il mondo Johnson & Johnson qualche giorno fa.
L’abbiamo colta come importante opportunità, convinte che si debba svolgere come mamme blogger un ruolo di ponte di comunicazione tra le mamme e le aziende indipendentemente dalle convinzioni e dalle preferenze di ciascuna, con rispetto reciproco.
E’ stata un’esperienza estremamente interessante, abbiamo percepito chiaramente tutte l’impegno che l’azienda ha messo nel cercare di farci comprendere i livelli di controllo, qualità e dedizione che le persone mettono ogni giorno nel proprio lavoro lì, ma soprattutto l’apertura al dialogo ed alla trasparenza nei nostri confronti.
Abbiamo scoperto che:
– la struttura Italiana è molto importante in termini di produzione e di presenze e che rappresenta l’eccellenza in Europa come siti produttivi in termini di standard elevati e che qui vengono realizzati prodotti destinati anche al mercato giapponese, noto come il più restrittivo in termini di controllo qualità;
– in nessuna fase della catena di produzione JNJ effettua test su animali e l’Olio Baby è made in Italy al 100%.
Siamo state introdotte alla spiegazione tecnica della tipologia di olii (minerali, vegetali e animali) e capito che l’olio prodotto si basa sull’utilizzo di paraffina, un olio minerale non allergizzante e più stabile di gran parte di olii vegetali e che viene utilizzato anche in ambito medicinale, non occludendo i pori della pelle ma creando equilibrio (ad esempio in casi di dermatite atopica).
Non essendo esperte in questo campo, in merito alla valutazione della sostanza Paraffina ci rimettiamo a dichiarazioni e interviste a esperti universitari e non commissionati da aziende in particolare, come quella alla Prof.ssa Marcella Trombetta, Responsabile dei laboratori di chimica e biomateriali, Professore ordinario di Fondamenti chimici e delle tecnologie, nonché membro del Consiglio Superiore di Sanità.
Per essere certi di assenza di tossicità o di reazioni allergiche ai propri prodotti l’azienda effettua test in cliniche dermatologiche e ospedali.
Inoltre abbiamo visitato tutti i loro laboratori di qualità e analisi dove vengono effettuati test microbiologici e monitoraggi ad infrarossi per verificare la purezza delle componenti iniziali e del prodotto finale garantendo la purezza del risultato.
Il sito produttivo è veramente ben tenuto ed è un’esperienza formativa notevole da vivere, ma la cosa che ha colpito tutte di più è stata l’entusiasmo delle persone che ci lavorano, si avverte chiaramente un lavoro di squadra e la capacità dell’azienda nel far lavorare insieme le persone e non in competizione l’una con l’altra.
(Non a caso i principi guida sono in ordine: la sicurezza dei lavoratori, la qualità del prodotto e l’efficienza produttiva.)
C’è un‘elevata percentuale di presenze femminili in tutte i ruoli aziendali compresi gli apicali.
Non a caso Johnson & Johnson in USA è il 30° anno consecutivo che viene eletta tra le 100 Migliori Aziende per le Mamme Lavoratrici (Premio 100 Best Working Mothers Company) titolo che divide solo con Hewlett Packard.
Possiamo solo che valutare positivamente questa esperienza, dove abbiamo visto da vicino cosa ci sia dietro i prodotti che di solito vediamo sugli scaffali del supermercato o in farmacia.
Le aziende che offrono uno spettro di valori (nei prodotti e sui lavoratori) in Italia e nel mondo non sono moltissime e siamo convinte che JNJ sia una di queste.
Questo post è scritto in collaborazione con Johnson & Johnson da Maria Cimarelli di Working Mothers Italy , nostra cara amica e inviata.
#mammeinJohnson
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