Una collezione esclusiva, quella di Pigmée nata da Florence Bories stilista parigina, perfetto esempio di quanto la vita possa essere influenzata dal caso e da incontri che cambiano il corso dell’esistenza.
Florence inizia la sua carriera come stilista nella moda femminile, dopo dieci anni e in seguito alla nascita del primo figlio decide di cambiare lavoro.
Affronta molti colloqui in agenzie d’impiego e giunge alla conclusione che pur avendo una grande varietà di competenze maturate in ambiti, aziende e mansioni diverse non si è mai soffermata a chiedersi: Cosa amo, davvero? Quale è il mio mondo, il mio universo? Come posso esprimere al meglio la mia personalità?
Così, senza pensarci ancora, inizia a raccogliere tutte le cose che la ispirano in un carnét: disegna piccole illustrazioni liberamente, senza seguire alcun filo logico predeterminato. Dopo alcuni mesi si rende conto della chiara propensione per il settore tessile e dei bambini.
Un giorno esce di casa con il suo quaderno e lo porta in un noto negozio di Parigi, Serendipity.
Le proprietarie della boutique per bambini fanno il loro ingresso nell’universo creativo di Florence sfogliando le pagine disegnate. Trovano l’illustrazione di un pupazzo. Le chiedono di preparare un prototipo. Florence torna a casa, lo realizza e parte il primo ordine di 10 pezzi che viene accolto con successo.
A distanza di qualche mese, poco prima di un Natale, a Florence viene chiesto di realizzare una vetrina con le sue creazioni. Non avendo a disposizione che un campione della misura più piccola piccolo dei Pigmée, le viene in mente di farne altri, più grandi, più evidenti. Così ne realizza in tre dimensioni: grandi, medi e piccoli. Per arredare la scena realizza inoltre delle altalene, dei lumi e delle ghirlande. Alla fine del mese tutto è venduto.
Florence vista la formidabile esperienza ricrea la stessa vetrina a Playtime Paris, la fiera dedicata al mondo dei bambini che si svolge ogni anno in due appuntamenti anche a NY e Tokio.
Il successo è replicato e gli ordini arrivano.
Ciò che la stilista vuole ricreare è una collezione che trasmetta sensazioni di armonia e famiglia.
“Ognuno di noi con il proprio stile e il proprio budget si impegna a decorare la propria casa. I bambini hanno spesso la tendenza ad uscire dai loro confini, ad invadere gli spazi comuni con i loro doudou e i loro giochi anche nel salone”
Ecco il concept di Pigmée: una “tribù” di genitori e figli che vivono insieme in piena armonia.
L’idea di partenza è proprio quella di creare dei pezzi unici utilizzando e dando nuova vita ad antichi e preziosi tessuti. La sua collezione è unisex, adatta a bambini e bambine e si armonizza anche in uno spazio più “adulto”.
I primi ad aver testato le creazioni di Florence, del resto, sono stati proprio i suoi figli e la sua casa, la sua famiglia.
Altro aspetto importante: la fantasia! Essendo una collezione dalle linee e dai colori neutri l’immaginazione ha un ruolo fondamentale nella collezione.
I Pigmèe possono impersonare chiunque ed entrare nell’evoluzione di crescita dei giochi dei bambini.
Dopo 3 stagioni Florence crea una linea di tessili. Il pupazzo Pigmée diventa la mascotte del marchio mentre il suo universo si apre anche a altri prodotti: lenzuola, sacchi nanna, tende e cuscini realizzati in India.
La fabbricazione dei pupazzi invece avviene in Marocco dove Florence ha in pratica vissuto e viaggiato per tre anni consecutivi.
Sogna di produrre in Francia ma per ora, a causa di costi molto alti di fabbricazione e vista la difficoltà nell’ordinare piccole quantità di tessuto preferisce mantenerla in Marocco dove spera di spostare la produzione completa anche dei tessili.
Florence collabora inoltre con alcuni stilisti e marchi diversi utilizzando le loro stoffe e la loro palette: I pupazzi di Pigmée sono infatti abbastanza neutri, adattabili e trasformabili:
“è come una piccola parentesi di viaggio nelle aziende che più amo”
Quali? Vestiaire de Jeanne, Zéro de conduite, Livette la suisette, Ketiketa, Youji ad esempio.
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Il sito di Pigmée
e per comprare… qui!
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