Una libreria? Un negozio di abbigliamento bio per bambini e neonati? Oggi parliamo con un’ intervista alle fondatrici di un progetto raro in Italia: uno spazio dedicato a tutte e due le cose.
Ciao Giada, ciao Miriam, chi siete? Da dove venite? Quando e perché nasce il progetto della libreria per ragazzi Ambarabacicicocò che poi si converte in AmbaraBIOcicicocò? Parlateci un poco di voi…
L’avventura della prima libreria appartiene a me,Giada.
Dopo la laurea in lettere moderne e il rifiuto categorico di una carriera accademica, decido di realizzare il sogno dell’apertura di una libreria per ragazzi qui a Corato, una cittadina con troppi bei bar e ristoranti e solo, dico solo, una piccola libreria di varia e tante edicole che si spacciavano per cartolibrerie. GRRRRR!.
Viaggio per un anno in Europa alla scoperta delle librerie per ragazzi più belle.
A spingermi definitivamente verso la scelta – agli occhi dei miei genitori e di qualche amica prudente, troppo rischiosa – la concessione di un finanziamento per l’imprenditoria giovanile.
A maggio del 2004 Ambarabacicicocò diventa una realtà. Accanto ai libri per ragazzi sistemo due scaffali e qualche mensola per la letteratura italiana e i classici, pensando anche ai grandi che avrebbero accompagnato i piccoli.
Presto questo bosco magico – così lo etichettò un minuscolo cliente una mattina- diventa un cantiere: più volte alla settimana organizziamo le letture ad alta voce e cedo lo spazio a diverse compagnie teatrali che si occupano di raccontare ognuno a modo proprio l’arte ai piccoli lettori e uditori.
E’ nel 2007 che subentra Miriam, studentessa universitaria, accanita lettrice e cliente. Ed è da allora che lei mi sostiene in ogni cosa che faccio e che penso. E’ in lei che trovo appoggio quando sopraggiungono sconforto e delusione. Purtroppo vendere libri permette di sopravvivere e non di vivere e se nn fosse stato per la mia sconfinata passione per la letteratura, per lo scambio continuo, la condivisione dei mali comuni con le colleghe dell’AssoCiazione Librerie Indipendenti per ragazzi e l’affetto dei clienti fidelizzati in dieci anni, oggi non so se ci saremmo ancora.
E’ stato un anno fa che ho valutato che ai dieci anni di vita della libreria avrei voluto far seguire una trasformazione radicale.
Ho ripensato a quando vidi ad Edimburgo e in un piccolo paese della Normandia un bookshop, che vendeva oltre ai libri, abbigliamento ricercato e particolarissimo di designer locali.
E mi sono messa in moto. Quel matrimonio tra libri e stoffe “s’aveva da fare”! :).
Ho proposto a Miriam di diventare mia socia, ho contattato un amico architetto, ho immaginato come dovesse essere la nuova bottega di libri e stoffe e ho chiesto ad una Banca di Credito Cooperativo di darmi fiducia.
E il 17 Marzo la fiducia è stata accordata.
A parere mio, il vostro è un compito che dovrebbe essere riconosciuto come un lavoro socialmente utile. Accogliere e invogliare bambini e ragazzi alla lettura è il primo modo per educarli. Quali tipi di libri vi appassionano e consigliate ai bambini e ai ragazzi che vengono da voi? Immagino non sempre sia semplici indirizzarli verso gli autori più interessanti. C’è qualcosa che proprio non vi piace e che al contrario attira l’attenzione del vostro pubblico?
Noi abbiamo privilegiato la scelta degli albi illustrati ( difficilissimi da proporre), delle piccole case editrici di nicchia e l’esclusione a priori dei marchi da grande distribuzione organizzata. Da noi non c’è Geronimo Stilton e Peppa Pig, per esempio.
La nostra missione è farti piacere ciò che per pregiudizio non ti piace.
Il 7 giugno avete inaugurato la nuova avventura: accostare vestiti bio e libri è insolito. Come scegliete i capi Bio? Prediligete capi Made in Italy o siete aperte anche a quelli europei e internazionali ?
La ricerca dei capi Bio è stata lunga e faticosa, specie quando ci siamo orientate verso produttori stranieri che non avevano distributori in Italia. Ma per noi è divenuta una sfida: ce l’avremmo fatta da sole. E così è stato.
Abbiamo scelto due aziende danesi e svedesi e due italiane.
Siamo in contatto con altri marchi leader nel settore abbigliamento bio. Daremo spazio a turno a tutti.
Il vostro spazio è ricavato in una vecchia stalla in pietra nel centro cittadino. Gli interventi che avete deciso di effettuare con l’architetto Benedetto Brattoli sono rispettosi della struttura originale e si basano sul concetto del riciclo di vecchi arredi. Quanto è stata importante per voi la ricerca e l’allestimento del “posto giusto” nel quale accogliere i vostri clienti-ospiti?
La scelta del posto è stata fondamentale dieci anni fa e lo è è stata ancor di più oggi visto che l’abbiamo riconfermata. Nonostante i 50 mq scarsi non saremmo mai andate via!
Corato è una piccola realtà se confrontata alle grandi città nordeuropee. Immagino che il pubblico abbia accolto favorevolmente “AmbaraBIOcicicocò, Giochi Libri e Stoffe”…
L’entusiasmo del pubblico è alle stelle. Appena entrati nella nuova bottega ( che ha mantenuto l’anima e l’identità della precedente) erano persi nei nuovi colori pastello e nei nuovi materiali presenti.
Abbiamo spiegato loro il perchè del biologico ( io mamma di Adriano, quattro anni con dermatite atopica perenne, ho scelto di capire se ci fosse una alternativa al cotone sintetico o misto) e quale sia la differenza con altri tessuti con cui vengono fabbricati capi di abbigliamento.
La Puglia mi piace moltissimo. L’illustratrice Francesca Quatraro di Gioia del Colle che ha curato alcuni lavori per il mercatinodeipiccoli.com e thelilmarket.com è una delle mie preferite. Sono passati solo un paio di anni da quando sono andata a vedere una sua mostra a Fasano. Dovrò quindi tornare di nuovo da quelle parti per fare un giro e conoscere il vostro progetto..
Con Francesca ho fatto un viaggio in aereo verso Bologna e mi ha promesso che verrà a trovarci.
Ora comincia il countdown per incontrare te , voi.
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