Sabato mattina partiamo per Firenze.
L’occasione è quella di un impegno di lavoro ma, diciamolo chiaramente, a me viaggiare piace un sacco e il fine settimana a zonzo è una tradizione di famiglia che cerco sempre di mantenere.
Ho la fortuna di avere un marito che ama i viaggi anche forse più di me e Margherita è stata abituata fin da piccolina al movimento.
Con un treno da Roma Termini arriviamo a Santa Maria Novella in 1h e 30 minuti circa. Comodo e veloce spostarsi in giro per l’Italia senza automobile!
Dal centro della mia città al centro di un’altra il tempo passa veloce ascoltando musica e fotografando il paesaggio che scorre veloce fuori dal finestrino.Scesi dal treno Firenze appare un po’ imbronciata: il cielo è grigio plumbeo ma con una temperatura mite. Due passi fino all’albergo prenotato all’ultimo minuto e siamo già nell’atmosfera toscana per eccellenza.
Turisti che visitano il centro e vengono da ogni parte del mondo. Mi sembra quasi impossibile camminare tra tutte queste persone che fotografano, guardano, respirano incuriositi questa atmosfera intensa, carica di storia e arte.
Bastano pochi incroci per trovarci di fronte all’ingresso di un’ interessante mostra sugli Indiani nativi d’America Lakota Sioux a Palazzo Medici Riccardi: Wolakota 2014.
Ok, forse non è in tema rinascimentale ma Margherita resta incantata da enormi copricapi di piume, giacche decorate con lunghe chiome di capelli umani, borsette realizzate con il pelo e il muso di un orso. All’ingresso un’enorme TeePee originale.
Finita la mostra Firenze esibisce il suo splendore: Santa Maria del Fiore, gli Uffizi, il Ponte Vecchio sull’Arno e ancora Piazza della Signoria.Il centro è pedonale, a misura d’uomo e anche una bambina può visitarlo senza particolare fatica.Incontriamo persino la manifestazione che celebra il gemellaggio tra il gruppo dei Bandierai e Musici di Castel San Barnaba e i Bandierai degli Uffizi, sbandieratori ufficiali della città di Firenze. Uomini e donne in abiti d’epoca suonano e sbandierano per le vie del centro. Emozionante. Dopo un’ottima bistecca fiorentina e una passeggiata sotto il nubifragio torniamo in albergo per riposare.
Domenica ci attende una giornata allegra e divertente e il vero motivo che ci ha mossi ad arrivare qui: festeggiamo i 40 anni di Kinder Sorpresa, il celebre ovetto di cioccolato al centro commerciale I Gigli di Firenze. L’evento è dedicato all’importanza del gioco nella relazione tra genitori e figli, è un’attività dedicata a tutta la famiglia.
In pratica per l’occasione è previsto che io voli imbracata appesa ad un braccio meccanico, una replica di una macchina acchiappa giochi insomma, quelle che si trovano in ogni sala giochi o Luna Park…
Chi non ha mai provato a pescare un gioco inserendo qualche moneta almeno una volta nella vita? 🙂
Margherita mi guida nell’impresa. Sposta una gigante leva e io oscillo in aria alla ricerca di uno dei regali che Kinder Sorpresa mette in palio: giocattoli, palloncini a forma di ovatto, orologi sveglia e anche delle biciclette.
La fila di bimbi e genitori che attendono per partecipare è lunga e l’atmosfera è carica di aspettative. Un presentatore fa domande agli spettatori di questa festa mentre un uovo grande come un uomo (o forse dovrei dire un uomo grande come un uovo) si fa fotografare insieme a famiglie sorridenti: è il Kinderino!
Io e Margherita riusciamo a pescare una sveglia e soddisfatte torniamo in centro città per l’ultima passeggiata prima del rientro a casa. Papà che ci ha accompagnate merita almeno di sorseggiare un buon bicchiere di rosso seduto al tavolino di un’enoteca in questo assolato pomeriggio fiorentino.
Se volete visitare Firenze con i bambini scrivetemi e sarò felice di condividere con voi i miei indirizzi.
Per partecipare all’acchiappa gioco organizzato da Kinder Sorpresa seguite il tour. Le tappe si svolgeranno in tante altre città italiane, per essere aggiornati sulle prossime vi basterà un Mi Piace sulla pagina Facebook Kinder Italia o seguire .
#giochiamoinsieme #KinderSorpresa
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