Informazioni sul bambino e sul disegno
Nome: Beatrice
Età: 5 anni e mezzo
Situazione familiare: La mamma ci scrive: “Ha una sorella di 7 a cui è legatissima e della quale subisce molto la personalità e poi una sorellina di 4 mesi. Con noi c’è anche il figlio di mio marito che ha 14 anni che è sempre rappresentato nei disegni del “nucleo famiglia”.
Noi genitori lavoriamo ma siamo entrambi abbastanza presenti (almeno fisicamente).
Interpretazione del disegno
Uno sguardo d’insieme ai tre disegni che ci invia la mamma ci presenta immediatamente Bea come una bambina estroversa, attenta, dal carattere deciso. Figure importanti, ben definite, colori forti, immagini grandi indicano che al momento non esistono mezze misure. La vita è vissuta e presa di fronte, anche a rischio di qualche ferita.
Soprattutto, però, Bea non intende essere messa da parte.Significativo, a questo riguardo, è il disegno che rappresenta una festa familiare. Due figure sono assolutamente in ombra e in secondo piano, le sorelle: una avvolta tra le braccia della mamma, e l’altra nascosta sul fondo. Beatrice si è collocata al centro del disegno, (è quella in verde…) ha proporzioni ancora maggiori rispetto ai genitori. Non serve il grafologo per interpretare i sentimenti della bambina, basta osservare. Esprime perfettamente il disagio del figlio di mezzo, che da sempre deve combattere per conquistare una sua identità.
Anche il castello in cui sono inserite le figure è molto chiuso, un po’ soffocante, come lo è la tenda del secondo disegno, piccola ed ermeticamente sigillata. La bambina tende anche a racchiudere le figure con un segno scuro, le gomme delle macchine, il cuore, l’aquilone: Bea sembra chiedere aria, lo spazio affettivo intorno a lei è saturo.
La fantasia è molto ricca, aquiloni, lingue di menelick, spazzole allegre che lavano le macchine, tutto va verso un mondo festoso e colorato. Forse un uso eccessivo dei grigi e dei neri, che in genere dovrebbero indicare insoddisfazione e senso di solitudine, ma in questo contesto si è più propensi a credere che sia il desiderio di usare “tutte” le matite, e quindi più creatività che tristezza.
I disegni della bambina sono accurati per la sua età, è attenta ai particolari e cerca di riprodurre la realtà (gli occhi azzurri, i capelli ricci del papà, i raggi delle gomme), ma passa nello stesso disegno dalla precisione all’approssimazione. Il profilo del castello appena accennato cosparso di puntini, gli scarabocchi grigi intorno all’autolavaggio fanno pensare che Bea dopo un po’ si stanchi e che desideri passare ad altro. Sarebbe interessante, a questo proposito, osservare la successione dei tratti del disegno, se le parti abbozzate sono disegnate verso la fine è confermata l’ipotesi di stanchezza, viceversa potrebbero indicare un approccio “diesel”, con il quale la bambina prende tempo per pensare e definire la sua opera d’arte.
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